DE PASSIONE DOMINI
« Ecco il tuo re viene a te » (Zac 9, 9 ; Mt 21, 5)
Venite, e saliamo insieme sul monte degli Ulivi, e andiamo incontro a Cristo che oggi ritorna da Betania e si avvicina spontaneamente alla venerabile e beata passione, per compiere il mistero della nostra salvezza. Viene di sua spontanea volontà verso Gerusalemme. È disceso dal cielo, per farci salire con sé lassù « al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione e di ogni altro nome che si possa nominare » (Ef 1, 21). Venne non per conquistare la gloria, non nello sfarzo e in forma spettacolare: « Non contenderà » dice il profeta, « né griderà, né si udrà la sua voce » (Is 42, 2). Sarà mansueto e umile, ed entrerà con un vestito dimesso e in condizione di povertà.
Corriamo anche noi insieme a colui che si affretta verso la passione, e imitiamo coloro che gli andarono incontro. Non però per stendere davanti al suo cammino rami d'olivo o di palme, tappeti o altre cose del genere, ma come per stendere dinanzi ai suoi piedi le nostre persone in umile prostrazione e in profonda adorazione. Accogliamo così il Verbo di Dio che avanza e riceviamo in noi stessi quel Dio che nessun luogo può contenere.
Egli, che è la mansuetudine stessa, gode di venire a noi mansueto. Sale per così dire, sopra il crepuscolo del nostro orgoglio, o meglio entra nell'ombra della nostra infinita bassezza, si fa nostro intimo, diventa uno di noi per sollevarci e ricondurci a sé.
Venez, gravissons ensemble le mont des Oliviers ; allons à la rencontre du Christ. Il revient aujourd'hui de Béthanie et il s'avance de son plein gré vers sa sainte et bienheureuse passion, afin de mener à son terme le mystère de notre salut. Il vient donc, faisant route vers Jérusalem, lui qui est venu du ciel pour nous, alors que nous gisions au plus bas, afin de nous élever avec lui, comme le dit l'Écriture, « au-dessus de toutes les puissances et de tous les êtres qui nous dominent, quel que soit leur nom » (Ep 1,21). Mais il vient sans ostentation et sans faste. Car, dit le prophète, « il ne protestera pas, il ne criera pas, on n'entendra pas sa voix » (Is 42,2). Il sera doux et humble, il fera son entrée modestement...
Alors, courons avec lui qui se hâte vers sa passion ; imitons ceux qui allèrent au-devant de lui. Non pas pour étendre sur son chemin, comme eux ils l'ont fait, des rameaux d'olivier, des vêtements ou des palmes. C'est nous-mêmes qu'il faut abaisser devant lui, autant que nous le pouvons, par l'humilité du cœur et la droiture de l'esprit, afin d'accueillir le Verbe qui vient (Jn 1,9), afin que Dieu trouve place en nous, lui que rien ne peut contenir.
Car il se réjouit de se montrer à nous ainsi dans toute sa douceur, lui qui est doux, « lui qui monte au-dessus du couchant » (Ps 56,12), c'est-à-dire au-dessus de notre condition dégradée. Il est venu pour devenir notre compagnon, nous élever et nous ramener vers lui par la parole qui nous unit.
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LA SANTE SEDE
BASILICA VATICANA
Domenica delle Palme 'De Passione Domini'
Sant'Andrea di Creta (660-740), monaco e vescovo
Discorso 9 sulle Palme; PG 97, 989-993
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